Consorteria di Antagnod

Il territorio della Consorteria di Antagnod si trova sulla destra orografica del torrente Evançon, a monte della frazione di Antagnod. Si compone di due parti, per una superficie complessiva di 4.284.767 mq: la prima, a valle del ru Cortot, della superficie di mq. 147.806, costituita dalle c.d. “Comunette” di Antagnod; la seconda, a monte del ru Cortot, consistente nel c.d. “Arp” di Antagnod, della superficie di mq. 4.284.767.

Occorre inoltre ricordare la presenza del bosco, sulla parte bassa del territorio consortile, che in forza della transazione del 1448 e della sentenza arbitrale del 1897, è comune ai frazionisti di Antagnod e di Lignod (uso civico di entrambe le frazioni per il bosco).

I confini naturali dell’Arp sono rappresentati: a valle, dal ru Cortot, fatta eccezione per alcune “enclaves” private, a monte dalla sommità dei monti; a sud, dal vallone di Champsec, che confina con la consorteria di Lignod; a nord, il rivo Erial, che confina con la consorteria di Bisous.

Il territorio dell’Arp è costituito da una parte alta, che abbraccia circa la metà della superficie, con terreno per buona parte roccioso e sterile, con pascolo magro, utilizzabile dagli ovini, e da una parte inferiore, che comprende l’altra metà della superficie, costituita per una buona parte da pascolo per i bovini e da una parte minore di bosco.

Le Comunette e l’Arp erano entrambi iscritti originariamente nel catasto terreni del 1771, quest’ultimo al n. 6848 come “Commun du village d’Antagnod”. Nel nuovo catasto, esso fu censito sotto la denominazione: “Comune di Ayas per la borgata di Antagnod” (foglio di mappa n. 48 mappale n. 1 di mq 2.006.579 e mappale n. 2 di mq. 2.278.188 per un totale di mq. 4.284.767). Dopo la divisione degli anni cinquanta del secolo scorso, i due mappali iniziali sono stati frazionati in più mappali.

Il riconoscimento della Consorteria avvenne su richiesta iniziale dei consortisti del 10 marzo 1975, poi integrata con ulteriori elementi da parte del Comune.

 

Breve storia della Consorteria

Le Comunette erano censite nel catasto terreni del 1771, mentre il così detto Arp, che ha radici medievali e comuni con quella di Lignod e di Bisous e costituisce la parte più consistente e significativa della consorteria, ebbe nel secolo scorso una “esistenza” molto travagliata. Molto probabilmente l’atto infeudativo originario delle terre, da parte dei Signori di Challant agli abitanti di Antagnod, risale, come per Lignod, al trecento. Con la transazione del 1348, venivano definitivamente stabiliti i confini con la Consorteria di Lignod. Successivamente, si rinviene l’infeudazione del 30 novembre 1435 contenuta nelle Franchises.

 Uno dei documenti più significativi della Consorteria è rappresentato dal Règlement fait par le Conseil de la communauté d’Ayas à l’alpéage d’Antagnod assisté des principaux intéressés del 25 giugno 1785. Sinteticamente il regolamento stabiliva che sull’alpeggio potessero monticare 220 mucche, che tale diritto di pascolo era cedibile, che il pascolo doveva essere esercitato collettivamente con gli altri aventi diritto con inizio dal giorno stabilito da una commissione. Il regolamento stabiliva poi che la zona più impervia dell’alpeggio (“où les vaches ne peuvent atteindre”) era riservata al pascolo delle pecore della frazione che dal 23 agosto potevano pascolare anche sulla zona riservata alle mucche.

Di tale regolamento rilevano – soprattutto per l’individuazione della natura della consorteria – gli articoli 1 “Le droit que chacun possède au prédit alpéage deviendra dorénavant un droit cessible et en commerce indépendament du reste du bien de chaque ayant droit” e 8 “que comme une portion du dit alpéage, soit dans les endroits où les vaches ne peuvent atteindre, est réservée pour la nourriture des brebis du dit ressort; on déffend d’en entroduire des étrangères et de pouvoir les paitre au paturage rèservé pour les vaches sur lequel ils n’auront que le simple passage, et ce passage ne sera permis que trois jour après qu’ils auront investi les vaches au dit alpéage, et les brebis ne pourront venir jusqu’au quinze aout     que jusqu’à l’endroit dénominé Crottes et Mont Ros, et depuis le quinze aout jusqu’à l’endroit dénominé Champ sec, et depuis le vingt trois aout il sera facultatif d’introduire ou de faire paitre le brebis dans tout l’alpéage”.

Sulla base dell’art. 1, vi è chi sostiene la natura privatistica della consorteria, che sarebbe diventata privata dall’adozione del regolamento. Tuttavia, non solo l’art.1 parla di “droit”, e non di proprietà, e gli atti di compravendita del 1887 e 1889, citati nella perizia di divisione dell’Arp, parlano, a distanza di cent’anni, di “diritti di investitura” e “ droit à l’investiture” e non di proprietà, ma la lettura combinata dell’art. 1 e dell’art. 8 conduce a conclusioni opposte, in quanto:

  • da un lato, la cedibilità dei diritti di pascolo riguarda esclusivamente il pascolo delle mucche che rappresenta solo una parte minoritaria dell’Arp. La parte alta dell’Arp “soit les endroits ou les vaches ne peuvent atteindre”, che costituisce circa la metà del territorio consortile, “est reservée pour la nourriture des bredis du dit ressort”, cioè delle pecore di tutti gli abitanti di Antagnod e pertanto detto territorio non fu diviso né poteva essere alienato;
  • dall’altro, le mucche sul pascolo loro riservato potevano pascolare in esclusiva solo per un periodo relativamente breve perché “depuis le 23 août il sera facultatif d’introduire ou faire paître les brebis dans tout l’alpéage” (uso civico della frazione sull’alpe delle mucche).

Dal momento che le Lettere Patenti del 1781 stabilivano che, per le grandi consorterie pubbliche, i regolamenti dovevano essere deliberati dal Consiglio comunale, mentre per le consorterie private erano deliberati “par les deux tiers des parties intéressées pour les montagnes particulières (private)”, è importante evidenziare che il regolamento fu deliberato dal Consiglio comunale e non dai privati che intervennero alla riunione solo come “assistants”, come è chiaramente enunciato nel titolo e riportato per due volte nel corpo della deliberazione e come è comprovato dai seguenti elementi:

  • l’annotazione “discret Jean Pierre Obert étant absent” si riferisce al consigliere che non era presente alla riunione e non ad un fantomatico amministratore della consorteria. L’“administrateur” della Consorteria è il Consiglio comunale, come chiaramente si evince dal testo “leurs droits (i diritti dei consortisti) tant actifs que passifs étant passés sous l’administration de ce conseil”. Il Règlement de l’administration économique pour le Duché d’Aoste del 7 ottobre 1783 stabiliva, peraltro, in cinque il numero dei consiglieri. Nel caso specifico quattro erano presenti ed il quinto (Jean Pierre Obert) era assente;
  • il provvedimento di approvazione della Royale Délégation recita “Vu le projet de Règlement fait par le Conseil de la Communauté d’Ayas”.

Il regolamento del 1785, esaminato sotto l’aspetto formale e sotto l’aspetto sostanziale, porta a concludere che la consorteria di Antagnod, almeno sin dal 1785, è una consorteria pubblica e che sul suo territorio, di natura demaniale collettiva, “convivono” diritti della collettività (pascolo delle pecore e bosco) e dei privati (pascolo delle mucche per un breve periodo soltanto) come affermato dal Commissario per gli Usi Civici di Torino con sentenza del 2 marzo 1998.

Il regolamento del 1785 fu fatto osservare rigorosamente per oltre un secolo e mezzo – sono interessanti, al riguardo, alcune deliberazioni di inizio novecento del Consiglio comunale (del 20 giugno 1914, del 2 agosto 1914 e del 27 giugno 1915), con le quali il Consiglio deprecava alcuni abusi che si erano verificati nella gestione del pascolo e riaffermava con forza il rispetto del regolamento del 1785 – fino a che l’Arp non fu diviso ed assegnato ai privati con ordinanza del Tribunale di Aosta del 20 marzo 1957. Il procedimento per la divisione dell’Arp aveva preso avvio dieci anni prima, nell’agosto 1947, quando il proprietario di una quota pari a 117 bovine sulla Consorteria di Antagnod, pari a più della metà dei diritti di pascolo, chiese al Tribunale di Aosta di dichiarare che la Consorteria era una consorteria uti singuli e di procedere alla divisione dell’intero terreno consortile (della superficie di mq. 4.284.000) in lotti da assegnare in proprietà agli aventi diritto. Il Tribunale, che trattò la questione alla stregua di una comunione di beni privati, con successive ordinanze, incaricò alcuni consulenti tecnici, al fine di individuare i lotti in cui suddividere la Consorteria, una volta chiarita la vera natura della stessa (profilo su cui avrebbe, tuttavia, dovuto pronunciarsi il Commissario per gli usi civici, come previsto dalla l. 1776/1927). Nel 1957, il Tribunale omologò i progetti divisionali elaborati, assegnando con ordinanza i beni in capo agli aventi diritto in proporzione alle loro quote di “mucche” (lasciando comunque impregiudicati i diritti di legnatico spettanti ai frazionisti di Antagnod) e dichiarò inammissibile il ricorso successivamente proposto.

Successivamente, a seguito di richiesta di licenze edilizie nel 1984 da parte di privati su terreni, ritenuti di proprietà delle Consorterie di Bisous e di Antagnod, si innescò un contenzioso fra il Comune ed i privati, dapprima davanti al T.A.R. e poi nel 1985 davanti al Commissario per gli usi civici di Torino. La causa si allargò con l’intervento delle Consorterie di Bisous e di Antagnod che richiesero al Commissario di definire la natura giuridica delle terre ritenute consortili, occupate da privati che invece le ritenevano di loro proprietà.

Con sentenza del 2 marzo 1998, il Commissario per gli usi civici di Torino dichiara i beni oggetto di contesa beni appartenenti al demanio consortile, fatti comunque salvi i diritto di pascolo dei privati, ma con sentenza del 19 settembre 2000 la Corte d’Appello per gli usi civici di Roma annulla la sentenza di 1° grado ed accoglie le tesi dei privati. Infine, nell’ottobre 2004, la Corte di Cassazione emette la sentenza definitiva ed annulla le sentenze di primo e di secondo grado. Nel frattempo, in corso di causa, fra il Comune e la proprietaria dell’intera Consorteria di Bisous e del 50% della Consorteria di Antagnod, si sviluppa una trattativa per l’acquisto, da parte del Comune. Così, l’intero territorio della Consorteria di Bisous e metà del territorio della Consorteria di Antagnod che è di mq. 4.300.000 circa, tornano in mano pubblica.

(Pagina creata su testi di Silvio ROLLANDIN)

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