Le nostre vite di tutti i giorni – parlo di quelle di chi non è impegnato in prima linea nella sanità, nella protezione civile o nei servizi essenziali, ma è solo costretto, come me, a lavorare da casa – sono più ripiegate e isolate del solito; per ordine dell’autorità, certo, ma anche perché siamo sensibili come non mai al pericolo invisibile del contagio.
I luoghi abituali del nostro vivere comune, come le piazze e le strade e perfino i nostri boschi, non sono più frequentati come prima, e già vediamo quanto siamo oggi in grado di apprezzare più di prima il contatto personale, il saluto, la parola.
Ho però l’impressione che si stia lentamente riscoprendo un senso acuto e profondo di solidarietà, che è poi proprio ciò che ha unito e cementato le generazioni prima delle nostre, dando vita alla straordinaria esperienza dei nostri beni comuni, delle consorterie, delle scuole di villaggio, delle latterie sociali …
Stiamo tornando ad apprezzare l’essenziale.
Sarà presto il tempo di una vera rinascita dei beni comuni.
Abbiamo a nostra disposizione strumenti nuovi, come internet, per costruire nuovi spazi di bene e per gestirli: nelle campagne, nella cultura, nell’economia.
I valdostani attivi possono organizzare iniziative di reciproco sostegno e di sussidiarietà, dimostrando che non c’è bisogno di dipendere sempre e necessariamente dai poteri pubblici, dalla Regione o dal Comune.
Con la pazienza della gente di montagna che sa approfittare del lungo inverno per prepararsi alla primavera che verrà, approfittiamo anche noi di questo ‘tempo immobile’ per progettare la rinascita e l’espansione dei beni comuni, vera ricchezza e autentico sostegno per il nostro futuro.
Abbiamo predisposto nei mesi scorsi un progetto di legge regionale – lo trovate nel sito di ABC – per fare ripartire al meglio tutte le nostre proprietà collettive: speriamo che con la nuova legislatura il Conseil de la Vallée lo faccia presto diventare legge e aiuti una ripresa che oggi sentiamo più che mai necessaria.
Per quanto doloroso, soprattutto per chi ha perso persone care o ha dovuto traversare difficoltà di salute o economiche, questo difficile periodo può aprire nuove strade, ispirare nuovi percorsi.
Con questo spirito, speriamo di poter presto dire di nuovo, e senza problemi, tot amoddo!
Roberto Louvin