La storia delle vallate valdostane è stata caratterizzata da un agro-pastoralismo diffuso: la maggior parte delle famiglie possedeva un ridotto numero di capi di bestiame la cui gestione, dalla monticazione alla produzione, si basava su meccanismi collettivi di condivisione di risorse e processi produttivi.
In questa logica si iscrivono le tradizionali latterie turnarie, locali di caseificazione utilizzati “a turno” dalle diverse famiglie del luogo secondo un calendario settimanale definito in base alla quantità di latte di ciascuno. Ogni aderente trasformava quindi il proprio latte e manteneva la proprietà del prodotto finale. Analogamente a quanto avveniva per la panificazione con i forni di villaggio, le latterie turnarie erano capillarmente diffuse su tutto il territorio, a servizio di un sistema insediativo, ancor prima che produttivo, fortemente radicato anche nei territori più marginali di difficile accesso.
La “Société de laiterie de Plan Introd” è un esempio significativo, risalente alla fine del XIX secolo, degli schemi di organizzazione collettiva della vita rurale.