Iter per la registrazione delle Consorterie nel Registro regionale delle Consorterie

Sono trascorsi ormai più di un anno e mezzo dalla pubblicazione ed entrata in vigore della legge
regionale n. 19 del 1^ agosto 2022, avente ad oggetto “Norme in materia di consorterie e di altre
forme di dominio collettivo. Abrogazione della legge regionale 5 aprile 1973, n. 14″.
Ricordiamo che in forza dell’art. 18 “Trascorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, i Comuni operano una ricognizione completa delle Consorterie esistenti nel loro
territorio, nonché dei beni immobili di uso collettivo per i quali non sia, nel frattempo, intervenuta
la registrazione presso il Registro, dandone opportuna evidenza sul proprio Albo pretorio online”.
È dunque importante che tutti i domini collettivi (Consorterie o enti assimilati) presenti sul territorio
della nostra Regione si attivino per la registrazione.
A tal riguardo, ricordiamo che l’iter procedurale per l’iscrizione d’ufficio delle consorterie già
riconosciute, di cui all’allegato I della l.r. 19/2022, è disciplinato dal capo II della deliberazione di
Giunta regionale n. 371 del 17 aprile 2023 (che si allega), mentre l’iter procedurale per la domanda
di registrazione nel Registro valdostano delle consorterie non già riconosciute ai sensi della l.r.
14/1973 è disciplinato dal capo III della deliberazione di Giunta regionale n. 371 del 17 aprile 2023.
Gli uffici regionali hanno preparato due prospetti separati (che alleghiamo qui sotto), l’uno, che illustra in
modo semplice e schematico le varie fasi dell’iter di registrazione delle consorterie già riconosciute,
l’altro, che illustra le varie fasi di registrazione delle consorterie che non hanno già ottenuto il
riconoscimento in forza della legge regionale n. 14/1973.
Schematicamente, ricordiamo che il procedimento che conduce alla registrazione delle consorterie
già riconosciute dalla legge regionale n. 14/1973 si articola in sette fasi:
-1. presentazione della domanda di registrazione con la documentazione;
-2. istruttoria e relazione finale da parte di Réseau;
-3. comunicazione conclusione istruttoria con eventuale convocazione di una commissione tecnica;
-4. iscrizione nel registro con provvedimento dirigenziale;
-5. emanazione del decreto del Presidente della regionale e comunicazione alla Consorteria;
-6. trascrizione e voltura del decreto;
-7. comunicazione di avvenuta effettuazione delle formalità.
Il procedimento che permette di addivenire alla registrazione delle consorterie non già riconosciute
dalla legge reionale n. 14/1973 è caratterizzato invece da undici fasi:
-1. presentazione della domanda di registrazione con la documentazione;
-2. pubblicazione della domanda all’albo pretorio del comune ove sono ubicati i beni;
-3. presentazione della domanda di registrazione con la documentazione per valutare la ricevibilità e
meno della istanza;
-4. istruttoria e relazione finale da parte di Réseau;
-5. comunicazione conclusione istruttoria con eventuale convocazione di una commissione tecnica;
-6. iscrizione nel registro con provvedimento dirigenziale;
-7. comunicazione iscrizione;
-8. richiesta codice fiscale e comunicazione alla regione;
-9. emanazione del decreto del Presidente della regionale e comunicazione alla Consorteria;
-10. trascrizione e voltura del decreto;
-11. comunicazione di avvenuta effettuazione delle formalità.
Si fa inoltre presente che le domande volta alla registrazione dovranno essere trasmesse via PEC
all’indirizzo agricoltura@pec.regione.vda.it o consegnate a mano presso l’Ufficio miglioramenti e
riordini fondiari dell’Assessorato agricoltura e risorse naturali, utilizzando i moduli (diversi a
seconda che si tratti di consorterie già riconosciute o di consorterie non già riconosciute) scaricabili
dal sito della Regione che per comodità trovate anche qui sotto.
L’Amministrazione regionale ci ricorda che, prima dell’inoltro della documentazione, è possibile
richiedere un incontro con gli uffici della Struttura competenti in materia e/o con il soggetto Gestore
del Registro, allo scopo di ottenere maggiori delucidazioni ed effettuare, tra le altre cose, una sorta di ricognizione e verifica degli atti presenti negli archivi regionali e constatare eventuali modifiche
intervenute e mai comunicate all’Amministrazione regionale.