Consorteria di Lignod

Il territorio attuale della Consorteria di Lignod – la cui superficie è di ben 6.380.692 mq – è ubicato sulla destra orografica del Torrente Evançon, da cui si estende fino alla sommità dei monti dello Zerbion e Portola, fino alla Località di Champsec.

Nel “Catasto sardo” del 1771, il terreno consortile era iscritto al n. 12.821.Nel nuovo catasto, fino a poco tempo fa, i terreni consortili, costituiti da pascoli e boschi, erano iscritti alla partita “Comune di Ayas per la Borgata di Antagnod e Lignod” distinti in numerosi mappali dei fogli di mappa n. 54, n.57 e n.59.

Recentemente, l’intestazione è stata corretta in “Consorteria di Antagnod-Lignod” .

Rimane, tuttavia, ancora un errore di fondo: l’intestazione esatta dovrebbe essere “Consorteria di Lignod” in quanto la consorteria di Antagnod-Lignod è solamente proprietaria del bosco, da intendersi come l’insieme delle piante che vegetano su detto territorio, mentre il terreno è di proprietà della consorteria di Lignod.

 

Breve storia della Consorteria

Come le altre Consorterie di Ayas, anche questa Consorteria – i cui documenti sono ricavabili dal pluricentenario processo fra la Consorteria di Lignod e quella di Antagnod – affonda le sue radici nel medioevo.

Il territorio della Consorteria di Lignod fu, infatti, infeudato agli abitanti del villaggio omonimo in data non precisata, ma comunque antecedente al 1376, dal Signore Ebalo di Challant, come si evince da un documento del 20 agosto1376 che indica dettagliatamente i confini dell’ampio territorio infeudato che dalla località Champsec si estendeva allora anche oltre l’Evançon fino a Maserouel.

Il 12 luglio 1397 il conte Francesco di Challant infeudò nuovamente le terre citate in “retto e perpetuo feudo” a tutti gli abitanti del villaggio di Lignod alle seguenti condizioni:

  • sono fatti salvi ed esclusi dall’infeudazione stessa i beni coltivati inclusi nel territorio infeudato;
  • sono fatti salvi i diritti che quelli di “Ultra aquam”, cioè dei consortisti di Pilaz-Periasc-Mentenc, hanno su detto territorio;
  • sono fatti salvi i diritti che altri, non meglio specificati, hanno sulle terre infeudate.

Queste ultime due condizioni innescheranno a loro volta due liti:

  • la prima condizione farà sorgere una lite con la Consorteria di Pilaz-Periasc-Mentenc per il possesso dei pascoli di Maserouel che si trovano sulla destra orografica dell’Evançon, confinanti con il territorio di questa consorteria. Un primo processo per il territorio di Maserouel si svolse dal 1530 al 1536. La lite continuò e durò due secoli, terminando soltanto nel 1736 con una sentenza arbitrale del Rev. Raymond, originario di Ayas e Prevosto della Cattedrale. In forza di tale sentenza – che fu sostanzialmente una transazione – i Consortisti di Lignod, insieme a quelli di Antagnod (per il bosco), rinunciarono al conteso territorio di Maserouel a favore dei consortisti di Pilaz-Periasc-Mentenc, dietro un corrispettivo di £.1800.
  • la seconda condizione innescherà la lite, della durata di 500 anni, fra Lignod ed Antagnod. Gli abitanti di Antagnod infatti rivendicarono ben presto diritti sul bosco presente nel territorio consortile di Lignod, tuttavia la lite fra le frazioni di Lignod e di Antagnod non riguardò soltanto i boschi, ma anche i pascoli. Un primo accordo in merito ai pascoli si rinviene in una transazione del 18 settembre 1411. L’accordo definitivo per i pascoli si ebbe tuttavia con la transazione del 27 maggio 1448 stipulata davanti al Giudice di Graines, in forza della quale: ai consortisti di Antagnod veniva riconosciuto il possesso esclusivo di tutto il pascolo che si estende dalla località Champsec fino ai confini con l’alpe di Vascoccia della consorteria di Bisous; ai consortisti di Lignod veniva riconosciuto il possesso esclusivo di tutto il pascolo che si estende da Champsec fino all’Evançon.

La transazione del 1448 stabiliva anche che, in deroga a patti antecedentemente stipulati, i boschi “esistenti e che nasceranno verdi e secchi” situati sia nell’uno che nell’altro territorio e “an jacza” (gli aghi dei pini e degli abeti usati per strame del bestiame) sarebbero stati comuni ad entrambe le comunità.

Le due frazioni rispettarono l’accordo per i pascoli, e non sorsero ulteriori liti al riguardo, al contrario, non rispettarono l’accordo sui boschi, dando     luogo a diversi processi ed ingenti spese. La lite sui boschi si concluderà con una sentenza arbitrale soltanto nel maggio 1897. Tale pronuncia, resa esecutoria dal pretore e debitamente registrata, stabilì che il bosco che vegetava sul territorio della consorteria era comune con i consortisti di Antagnod, come era stato pattuito nel 1448.

 

Regolamento del pascolo del 1797.

Il Consiglio comunale, in ottemperanza a quanto previsto dalle Lettere Patenti del 24 agosto 1781,  adottò un regolamento per l’utilizzo del pascolo della consorteria di Lignod il 17 settembre 1797, molto simile a quello adottato dal Consiglio comunale, nel 1785, per il pascolo di Antagnod.

Tale regolamento fu sempre rigorosamente applicato dai consortisti e, non essendo mai stato abrogato o sostituito, è tuttora, a distanza di oltre due secoli, in vigore.

 

Perizia di scioglimento di promiscuità del 1938.

Su incarico del Regio Commissario degli Usi Civici di Torino, nel 1938, il geometra Enrico Cuaz predispose una perizia per “lo scioglimento delle promiscuità per comunione e condominio sulle terre della Consorteria di Antagnod e Lignod”.

La perizia, datata 10 novembre 1938 e che riguardava, in realtà, solo i terreni della consorteria di Lignod (l’errata indicazione di Antagnod e Lignod è dovuta all’intestazione catastale di cui già si è detto), in base alle disposizioni della legge sugli Uui civici (art.8 della L.16/6/1927 n. 1766), proponeva di attribuire in piena proprietà ad un certo numero di aventi diritto buona parte del territorio consortile. La rimanente parte veniva attribuita, in parte, al demanio frazionale di Antagnod e, in parte, al demanio frazionale di Lignod. La perizia individuava contestualmente i due demani.

Il deposito della perizia presso il comune scatenò immediatamente un ricorso in opposizione dei frazionisti di Antagnod i quali eccepirono che “con questa assegnazione (ai privati), non si fa cessare l’uso, come vuole la legge, ma si crea una comunione, peggiore forse dell’uso” poiché si sarebbe dovuto procedere ad un’ulteriore divisione fra i privati, in proporzione alle loro quote, con conseguente parcellizzazione all’infinito del territorio. I ricorrenti lamentavano inoltre la difficoltà per i proprietari delle baite di andare a far legna su boschi lontanissimi dalle stesse e concludevano richiedendo al Commissario di non effettuare lo scioglimento previsto e di applicare invece l’ultimo comma dell’art. 8 della legge 1766/1927 che dispone: “in considerazione dei bisogni dell’economia locale potranno essere conservate le promiscuità esistenti”.

Non è chiaro se, in forza del ricorso o degli eventi bellici che si verificarono di lì a poco, ma in ogni caso tale scioglimento non venne mai effettuato e la consorteria di Lignod ha quindi conservato la sua integrità territoriale.

 

Riconoscimento in base alla legge regionale 5 aprile 1973 n. 14.

La Consorteria di Lignod è stata riconosciuta con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 689 del 27/7/1982, ha adottato lo statuto e si amministra in proprio.

(Pagina creata su testi di Silvio ROLLANDIN)

Decreto di riconoscimento (scarica)