Le Coûtumier

Ru Pompillard a Quart

Il diritto consuetudinario messo per iscritto

Il 10 febbraio 1588, su iniziativa dell’Assemblée des Trois États, organo politico del Ducato d’Aosta composto da rappresentanti del clero, nobiltà e borghesia locali, con la suprema approvazione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, fu pubblicata a Chambéry la prima edizione del famoso Coustumes du Duché d’Aouste avec les uz et stils du Pais. Le tout conféré, reformé et digeré en Tiltres par mandement de Son Altesse. Avec la table alphabetique tresample, meglio noto col nome di Coutumier valdôtain. Il 10 marzo dello medesimo anno, appena un mese dopo, a cura dello stesso editore Loys Pomar di Chambéry, fu pubblicata una versione riveduta e corretta, approvata da Sua Altezza.

La grandiosa opera, che il canonico François-Gabriel Frutaz definì un monument de la sagesse de nos pères, richiese oltre quindici anni di lavoro da parte di una commissione presieduta da un insigne giurista, Jean-Geoffroy Ginod, e, con i suoi 4289 articoli suddivisi in sei libri, raccoglieva le leggi, gli usi e i costumi in vigore nel Ducato d’Aosta e fino ad allora tramandati oralmente, e rielaborava il contenuto delle varie franchigie e delle carte di libertà rilasciate dai signori feudali a favore della popolazione. Si trattava di una nuova esigenza, preceduta da analoghe iniziative oltralpe, emersa nel corso del XVI secolo, al fine di porre rimedio alle diverse interpretazioni di norme locali e, quindi, di contenere le lungaggini e le spese processuali. Con l’approvazione del Coutumier, infatti, il Ducato d’Aosta è stato l’unico territorio sabaudo posto a sud dell’arco alpino ad aver beneficiato di questo riconoscimento formale di autonomia e libertà in uno speciale contesto storico, geografico, politico ed economico, che avrebbe in seguito preso il nome di particolarismo valdostano.

 

“Des fontaines, eaues et ruisseaux”

Nel terzo libro, al titolo dodicesimo, troviamo ben sessanta disposizioni che regolavano l’utilizzo “Des fontaines, eaues et ruisseaux”. In particolare, proponiamo il senso di alcuni articoli che ai fini della nostra ricerca sui ru rivestono maggiore importanza (il lettore non si sdegni di fronte a questa scelta dettata dal fatto che la citazione in francese antico sarebbe divenuta troppo ampia, né pensi che all’improvviso sia apparsa la tanto ricercata versione italiana del Coutumier ad opera dell’avvocato Battiani).

Il possesso e l’uso continuo e pacifico per dieci anni delle acque a servizio e a beneficio di terreni ricevuti in eredità, comprese quelle distribuite tra più utenti o provenienti dai grandi canali, dagli altri chiamati herbaux oppure vicinaux, nonché quelle acque derivate da piscine irrigue, è sufficiente per farne acquisire il diritto al suo possessore, a condizione che non ci siano altre persone titolari degli stessi diritti oppure che altri non ne abbiano goduto per molto tempo; a condizione che non vi siano altre persone aventi un titolo comprovante la proprietà e il diritto esclusivo, poiché nel qual caso la suddetta regola non può recare pregiudizio al titolare.

I proprietari dei terreni sui quali scorrono i ruscelli sono tenuti a consentire il libero accesso ai propri fondi a coloro che se ne servono e che li devono pulire e accudire, a meno che i proprietari stessi, con il loro rifiuto, si facciano carico di tali lavori. In caso contrario gli addetti alla manutenzione dei canali potranno liberamente entrare nelle proprietà, senza incorrere a sanzioni, per disostruire e pulire detti ruscelli e, se non potranno farne a meno, potranno passare sui muri perimetrali delle proprietà.

Non potrà essere condotta l’acqua nei prati senza che si sia prima provveduto a riparare e a riaccomodare i ruscelli.

Per le esigenze che i grandi ruscelli richiedono e per la loro conservazione, saranno nominati dei Gouverneurs, Conservateurs oppure Gardes, i quali presteranno giuramento davanti al signore, al suo castellano, al mestral o altro ufficiale locale, di adempiere il proprio dovere.

Qualora un ruysseau herbal, chiamato in alcune località anche ruysseau bordonnal, a causa dell’impeto naturale delle acque dovesse tracimare portando con sé pietre, sabbia e causando frane sui terreni limitrofi, il danno rimane a carico dei proprietari di detti fondi, a meno che non siano in vigore delle clausole contrarie.

Il suddetto canale sarà riparato a spese e a cura di coloro che traggono profitto dalle sue acque, salvo disposizioni e regolamenti contrari. Qualora le fuoriuscite d’acqua siano causate da colpe ed errori di colui che ha caricato troppo il canale oppure che ha rimosso le chiuse e le paratoie quando doveva invece serrarle, questi sarà tenuto a risarcire tutti i danni causati.

Il diritto di servitù di passaggio dell’acqua, della quale se ne voglia servire per l’abbeveraggio o per lo scolo sugli altrui fondi, si acquisisce, senza alcun titolo espressamente conferito, per uso e possesso decennale.

Le fontane appartengono ai proprietari dei fondi in cui esse sgorgano. Tuttavia nel caso si trovino al di fuori della proprietà recintata, può essere imposta una servitù della durata di ventinove anni di utilizzare l’acqua necessaria per le persone, per l’abbeveraggio del bestiame, per irrigare i prati, per azionare i mulini e altri congegni similari.